POLITICA
Nasce 'Scelta Condivisa'
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della nascita di un nuovo movimento politco

Fasano - “Scelta Condivisa” è il punto di partenza del percorso che condurrà all'elezione del nuovo Sindaco e del Consiglio comunale; ma è anche l'idea trainante del programma elettorale di una lista nata per segnare un cambio di passo effettivo dell'azione Amministrativa e per portare benessere alla Città di Fasano e a tutti, nessuno escluso, i suoi abitanti.
L'inizio del nuovo millennio ha rappresentato per la nostra Città il tanto sospirato avvio di un'importante fase di sviluppo, l'approvazione nell'estate del 2000, di oltre venti progetti di nuovi insediamenti turistici fondati sulla valorizzazione del territorio e sul rispetto dell'ambiente circostante.
Da allora, purtroppo e con tanta amarezza, non è seguita alcun'altra iniziativa di pari livello.
Le elezioni amministrative sono per ogni comunità momento di fermento e di ascolto che, immancabilmente, si arresta al termine dello scrutinio e alla proclamazione degli eletti.
Come sovente accade, la Politica, che nasce per alimentare il confronto fra le parti, è stata sostituita dalla valorizzazione dei singoli.
Autoreferenzialità, silenzio colpevole da parte delle Amministrazioni che si sono succedute hanno finito per trasformare il nostro territorio in qualcosa da usare e non da valorizzare.
L'assenza di una visione del futuro, ovverosia l'assenza di obiettivi, altro non ha prodotto che iniziative disomogenee e di scarsa soddisfazione per tutti.
Chi è riuscito a realizzare un'iniziativa economica o sociale si è trovato, in brevissimo tempo, a lottare in completa solitudine contro le inadeguatezze di una Pubblica amministrazione restia a riconoscere gli sforzi dei privati.
È mancata fino ad oggi la consapevolezza del bisogno di una Politica di confronto e di visione del futuro, senza la quale gli sforzi profusi dai cittadini e dagli imprenditori sono destinati a sfumare.
La ricetta del rinnovamento è, come spesso accade, molto semplice; dialogare, confrontarsi, attuare un rispettoso scambio di idee fino ad arrivare alla ideazione e poi alla realizzazione di un bene comune. Sembra un sogno, ma può diventare realtà. Una realtà di elevato spessore perché riferita al benessere di un'intera Città.
L'emergenza sanitaria da cui l'intero pianeta sta cercando di allontanarsi aveva una ricetta semplice: vaccinazione di massa. “Nessuno si salva da solo”: questa frase è stata ripetuta incessantemente nel corso degli ultimi mesi e nessuno si è mai stancato di ascoltarla.
Non si può tuttavia dimenticare che proprio l'emergenza ha accentuato le fragilità del nostro terrirono e che la parola “ristori” ha assunto le sembianze di un miraggio, una brocca d'acqua in pieno deserto.
Non di ristori aveva bisogno questa Città, né di forme di indennizzo e men che mai di incessanti messaggi diffusi con altoparlante a ricordare – caso mai ce ne fosse bisogno – che vi era l'emergenza sanitaria. Il penultimo governo nazionale passerà alla storia per avere riversato in testi di legge parole che non erano nemmeno di uso comune: assembramento, congiunto, “è fortemente raccomandato”.
Laddove non arriva il divieto, è perché la collettività è già matura e consapevole e ha saputo adottare le cautele del caso per proteggersi e ricostruire un futuro.
Il vero problema non è adesso sapere se qualcuno è affetto da “sindrome della capanna” o è proteso a lanciarsi nella movida che pare profilarsi all'orizzonte dell'estate locale.
Occorre ripartire dal dialogo per affossare il silenzio che certa classe amministrativa ha colpevolmente tenuto; si potrebbero cercare le ragioni di tale silenzio; la colpa più grave è stata comunque l'idea di avere la soluzione pronta ai problemi di alcuni (pochi) e il nascondere la testa di fronte alle esigenze degli altri (molti).
L'amicizia è uno dei sentimenti più forti fra le persone, ma per la classe politica, essere amico reca il forte rischio di commettere favoritismi e perciò ingiustizie.
È mancato indubbiamente l'ascolto da parte degli amministratori locali e, ad ogni modo, si è trattato di un ascolto parziale. Se coì non fosse, non si spiegherebbe il giudizio avverso all'attuale gestione amministrativa di buona parte della Città. Né vale la giustificazione, di solito accampata in mancanza di valide motivazioni, che il fasanese è invidioso per sua intima essenza.
Forse il fasanese - chiamiamolo il fasanese medio, quello che si alza al mattino per andare a lavorare per cercare di garantire a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa, paga le tasse e spera di avere servizi pubblici non di eccellenza, ma di discreta qualità - ha qualcosa da dire e merita la dovuta attenzione.
Scelta condivisa vuol venire incontro al fasanese medio, a colui che, senza che ciò gli procuri particolare fastidio o perdita di tempo, ha voglia di:
• scrivere un programma elettorale chiaro e commisurato alle risorse disponibili (non il libro dei sogni, per intendersi);
• cimentarsi in scelte programmatiche condivise con le rappresentanze dei mestieri, delle professioni, del terzo settore e dei singoli;
• promuovere progetti di sviluppo condivisi per la crescita dell'intero territorio e di chi lo vive;
• creare un laboratorio di idee condivise per migliorare costantemente la qualità dell'attività amministrativa;
• partecipare alla nomina della Giunta condivisa, prima ancora della presentazione delle liste elettorali.
Intorno a questi punti ruoterà l'idea di cambiamento dell'azione amministrativa. Lo scopo politico dell'azione amministrativa sarà quello di porre al centro il cittadino e le sue esigenze, dando priorità alla qualità della vita e al benessere dei singoli e delle famiglie, senza distinzione di ceto, di età, di razza e di sesso in tutti gli ambiti della vita. A partire proprio da quei momenti che la grave emergenza sanitaria ha fortemente compromesso: il diritto alla scuola, al lavoro e alla libera circolazione.
La rinascita che attende la Città di Fasano impone di guardare alle ricchezze del suo territorio per valorizzarle, favorendo la nascita di nuove occasioni di lavoro per tutti e contemporaneamente di lavori “nuovi”.
Se l'emergenza sanitaria ha imposto lo sport in maniera individuale, la rinascita che attende la Città di Fasano deve saper coniugare - esattamente come diceva l'antico motto “mens sana in corpore sano” - il benessere psichico con quello fisico, promuovendo la socializzazione, lo stare insieme, di tutte le fasce di età.
Se l'emergenza sanitaria ha richiesto una brusca e prolungata sospensione degli eventi culturali, la rinascita che attende la Città di Fasano deve tener conto delle differenti “richieste” di cultura della collettività, valorizzando gli aspetti di sviluppo economico connessi e le opportunità di lavoro, inteso anche come forme di lavoro “nuovo”.
Se l'emergenza sanitaria ha prodotto nuove e inattese risorse economiche di provenienza europea destinate a tutti i settori di attività (recovery plan), la rinascita che attende la Città di Fasano deve saper realizzare, con un dialogo costante e continuo, il loro miglior utilizzo, in particolar modo per i cosiddetti interventi green.
Lo sviluppo armonico della Città andrà riprogettato attraverso una distribuzione solidale della ricchezza che non distingua fra “amici dei politici” ed emeriti sconosciuti.
Il sistema dei servizi per il cittadino dovrà basarsi sull'equilibrio ottimale tra efficienza, efficacia e costi, esigendo il rispetto puntuale dei contratti che stipula la Pubblica Amministrazione.
Dovranno crearsi le condizioni per un progressivo avvicinamento alle istituzioni, senza favorire chi, per paura o per mancanza di tempo, delega all'amico politico il disbrigo di questioni che lo interessano. La creazione di comitati di quartiere, operativi sull'intero territorio comunale, deve essere la fucina di idee per realizzare interventi mirati alla promozione dell'intera Città di Fasano.
La Politica è dialogo continuo e nessuno ha il diritto di rinunciare alla promozione delle proprie idee e finanche dei propri sogni, dando credito e fiducia a chi promuove soluzioni facili, precostituite e a vantaggio di pochi. La Politica ha il dovere, una volta entrata nelle Istituzioni, di comportarsi in maniera trasparente ed imparziale.
Aldo Carbonaro
di Redazione
23/06/2021 alle 06:31:34
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